- Apple rifiuta prima X su App Store, a causa di alcuni standard ma ora il cambiamento è stato fatto.
- Sia Google Play che l’App Store di Apple hanno lanciato versioni aggiornate dell’app Twitter rinominata, con Google Play Store che ha adottato la “X” prima dell’App Store di Apple.
- Tuttavia, la trasformazione non è completa poiché l’app appare ancora come “Twitter” tra le app installate su un dispositivo Android e l’ID del pacchetto dell’applicazione interna rimane come com.twitter.android.
Tutti sono curiosi del motivo per cui Apple rifiuta X nell’App Store. L’ambizioso Elon Musk è riuscito a trasformare l’identità di Twitter in “X” e ha persino abilmente portato x.com alla piattaforma dei social media, ma non tutti gli angoli del mondo digitale erano preparati ad accogliere questo cambiamento senza intoppi. Il posto di blocco, a quanto pare, è stato fissato dall’App Store di Apple e dalle sue regole stabilite.
Il motivo per cui Apple rifiuta X è…
Curiosamente, nonostante la “X”, la lettera doppia barrata matematicamente accattivante sia la nuova veste di Twitter, non si adattava perfettamente al conto ovunque. L’App Store di Apple, con i suoi rigidi requisiti di carattere, inizialmente ha rifiutato di accettare “X” come app rinominata per iOS di Twitter. Ciò ha presentato una svolta interessante, dimostrando che mentre “X” potrebbe essere alla moda e semplificato, non soddisfa universalmente gli standard della piattaforma.
Nell’ultima settimana è emerso uno sviluppo interessante. Sia Google Play che l’App Store di Apple hanno rilasciato iterazioni aggiornate dell’applicazione Twitter rinominata, su misura per la rispettiva clientela Android e iOS. Quest’ultima versione dell’app sfoggia il logo “X” e, in determinate circostanze, si chiama persino Twitter.
Google Play Store ha adottato il nome “X” su “Twitter” prima dell’App Store di Apple. Ma non è una trasformazione a tutti gli effetti. L’app continua ad apparire come “Twitter” tra le app installate su un dispositivo Android e l’ID del pacchetto dell’applicazione (APK) conserva ancora internamente la sua identificazione originale, com.twitter.android.
Al contrario, la versione più recente dell’applicazione iOS di Twitter deve affrontare una sfida unica. Non è stato possibile adottare l’etichetta “X” sull’App Store a causa delle regole stabilite relative ai requisiti minimi di carattere per i nomi delle app iOS. Un’affascinante divergenza dalla controparte Android, in effetti.
Sebbene le regole dell’App Store consentano ai nomi delle app iOS di allungare fino a 30 caratteri, un minimo di 2 caratteri è un requisito non negoziabile.
Alcuni utenti di dispositivi Apple hanno riferito di aver individuato l’app “X” sui loro iPhone o iPad dopo l’ultimo aggiornamento, tuttavia la limitazione dei caratteri dell’App Store rimane costante.
Il rebranding frettoloso e in qualche modo incoerente di Twitter non è stato privo di intoppi, sia legali che tecnici. Tuttavia, la saga in corso ha recentemente visto una svolta sorprendente. L’App Store di Apple, dopo aver inizialmente rifiutato di riconoscere “X” come nuovo nome di Twitter, ha rivisto il nome dell’app da “Twitter” a “X”, creando finalmente un percorso attraverso la sua precedente resistenza.
È chiaro che l’audace mossa di Twitter – ora “X” – di reinventarsi non sarebbe stata una passeggiata, soprattutto quando sono coinvolti giganti della tecnologia come Apple. La saga iniziale di “Apple rifiuta X” offre una preziosa lezione sugli ostacoli imprevisti che possono verificarsi anche quando titani della tecnologia come Musk sono al volante.
Il racconto sottolinea l’importanza di comprendere a fondo i requisiti della piattaforma e l’esperienza dell’utente prima di sottoporsi a importanti iniziative di rebranding. Tuttavia, l’accettazione finale di “X” sull’App Store di Apple è una testimonianza del fatto che il cambiamento, sebbene inizialmente resistente, è effettivamente possibile e talvolta inevitabile. Sottolinea inoltre la natura dinamica del mondo digitale, uno spazio in cui l’adattabilità è fondamentale. Questo viaggio di rebranding di Twitter verso “X” costituirà sicuramente un caso di studio interessante negli annali della storia della tecnologia.
Sapevi che Musk vuole dipingere X al buio?
Credito immagine in primo piano: BoliviaIntelligente/Unsplash
Source: Apple prima rifiuta X, poi fa un passo indietro