Cos’è Quibi e come funziona? Nella foga dell’esplosione delle piattaforme digitali, Quibi cercherà una lacuna nel mercato con un nuovo servizio lanciato il 6 aprile a livello internazionale con una proposta radicalmente diversa: formato esclusivo per telefoni cellulari e contenuti a breve termine.
Il suo catalogo comprende serie, concorsi, documentari e notiziari, tutti con la premessa di durare meno di dieci minuti e con un impegno per star di alto livello come Demi Lovato, Jennifer Lopez, Will Smith, Kristen Bell e Alex Rodriguez. In brevi tragitti con i mezzi pubblici, in attesa del turno di fila o di una pausa studio… Questi sono i momenti che l’applicazione vuole occupare.
Quibi porta un nuovo formato: video verticali
Nonostante il mercato inizi a dare segni di saturazione dopo che giganti come Apple, Disney e Amazon si sono uniti ai veterani Netflix e HBO, la nuova piattaforma cercherà di differenziarsi producendo tutti i suoi contenuti pensando agli schermi dei nostri telefoni.
Mentre i suoi concorrenti trasmettono in forma orizzontale di televisori, Quibi ha adattato il suo contenuto al formato verticale per vedere l’episodio di una serie nello stesso modo in cui si chatta su WhatsApp. Infatti, sebbene offra anche l’opzione classica, l’applicazione è disponibile solo per cellulari e al momento non intende fare il salto in televisione.
Brevi video per l’era della memoria ridotta
Il marchio stesso lo indica: Quibi è la contrazione dei “bocconi veloci”. Con l’immensa quantità di stimoli e notifiche che appaiono sui cellulari, non è un segreto che, per il male di molti, la nostra capacità di concentrazione stia diminuendo. Per questo la piattaforma ha optato per un monitoraggio diffuso, con formati tra i 6 ei 9 minuti e la promessa di non superare i 10 minuti.
Il prezzo e la durata della prova per Quibi
It costi $ 4,99 al mese per una versione con pubblicità e $ 8,99 senza pubblicità, il tutto dopo una prova gratuita di 90 giorni.
L’investimento dietro Quibi
Dietro Quibi c’è un investimento calcolato di un milione di dollari che si avvicina a $ 2 miliardi, secondo il Wall Street Journal. Il suo fondatore è il produttore Jeffrey Katzenberg, un peso massimo di Hollywood che ha lavorato a classici Disney come “Il re leone” (1994) e “Aladdin” (1992), oltre a collaborare con la Paramount e gli studi DreamWorks. Katzdenberg ha assunto l’ex CEO di HP Meg Whitman per prendere le redini dell’attività di Quibi.
Con questo inizio, il prodotto è stato in grado di ingaggiare Demi Lovato per un talk show, Jennifer Lopez e Alex Rodriguez per partecipare a un reality show e Will Smith, che presenterà in anteprima il suo formato comico. Anche una delle sue prime fiction è “Survive”, con Sophie Turner, che è diventata famosa interpretando Sansa Stark in “Game of Thrones”.
Come funziona Quibi?
Dopo un processo di registrazione molto rapido tramite e-mail, inizia il periodo di prova gratuito di 90 giorni, dopodiché verranno pagati 8,99 dollari al mese. Un’offerta generosa, visto che il catalogo va facilmente esaurito in un paio di pomeriggi, ma la strategia è chiara: agganciare lo spettatore e fidarsi di mantenerlo con nuovi programmi (senza andare oltre, i promettenti ’50 States of Fright ‘prodotti da Sam Raimi, o il futuro “After Dark di Spielberg”, che può essere visto solo di notte).
Al momento, la piattaforma, ancora una volta pensando al suo formato, ha una gestione molto semplice. La sezione principale, “Per te” (al momento l’app è solo in inglese), invia consigli all’utente in base a ciò che ha già visto o ai contenuti più potenti. Lo spettatore può vedere questi diversi suggerimenti uno per uno su un carosello di 22 programmi, ma non può accedere a una panoramica più globale dei contenuti.
Più utile è la sezione di ricerca, dove i contenuti sono organizzati in poche sezioni. Tra questi, nuove uscite, notizie quotidiane (con media disparati come The Weather Channel, TMZ, BBC News e divisi a loro volta in notizie attuali e social …), serie più viste e programmi poco convinti. Infine, una serie di ulteriori categorie per genere: commedia, “scarica di adrenalina”, storie vere, contenuti futuri e altri.
Le sezioni si completano con l’accesso alle serie preferite che l’utente può archiviare per accedervi rapidamente, e una sezione per gli episodi scaricati che possono essere visualizzati offline, come di solito accade in qualsiasi app di streaming mobile. In sintesi, un’app completa e ben organizzata, cui può essere attribuita solo una pecca nella sua usabilità, poiché più di una volta, navigando nei menù, si avvierà involontariamente la riproduzione di più episodi.