Gli Stati Uniti si stanno preparando a inserire nella lista nera Honor, come lo è stato Huawei, per impedirgli di utilizzare i servizi e le applicazioni di Google.
La decisione del governo degli Stati Uniti di vietare a Huawei di collaborare con aziende statunitensi ha avuto un enorme impatto sul business degli smartphone. L’azienda è stata allontanata da mercati molto importanti come l’Europa e, in particolare, il mercato mondiale a causa del fatto che non può utilizzare le applicazioni ei servizi di Google.
L’azienda ha scelto di dare la priorità ad altre aree, come lo sviluppo di diverse tecnologie, piuttosto che concentrarsi esclusivamente sugli smartphone.
Per liberarsi dal blocco statunitense, Huawei ha collaborato con una multinazionale per acquisire Honor e neutralizzare il blocco. Da allora, Honor è impegnato in trattative con Microsoft e altre aziende che intendono tornare in altri paesi.
Gli Stati Uniti stanno valutando di inserire Honor nell’elenco delle entità
Il problema è che ora le amministrazioni statunitensi stanno discutendo, secondo le informazioni raccolte da Il Washington Post, tra l’introduzione di Honor nella lista in cui si trova Huawei e il non farlo.
Quattro gruppi distinti devono approvare la presenza di una società in quella lista, due dei quali sono favorevoli (il Pentagono e il Dipartimento dell’Energia) e due contro (il Dipartimento di Stato e il Dipartimento del Commercio).
Secondo i primi due, l’azienda è un vero pericolo per la sicurezza nazionale. Gli ultimi due, invece, non la percepiscono in questo modo. Il posizionamento del primo è strano poiché Honor non ha cercato di entrare negli Stati Uniti, come ha fatto Huawei, né ha una divisione di rete come la sua sorella maggiore.
Il presidente potrebbe avere l’ultima parola
In caso di pareggio tecnico, il presidente Biden potrebbe essere costretto a scegliere tra due opzioni, una delle quali bloccherebbe di fatto il ritorno di Honor sui mercati globali mentre l’altra aggraverebbe la Cina.
Naturalmente, Honor attualmente ha una partecipazione in società statali cinesi, che in Cina è poco meno di un sinonimo per il governo che è più vicino di quanto l’amministrazione statunitense vorrebbe.