Google paga una fortuna per essere il motore di ricerca predefinito dell’iPhone. Il 21 ottobre il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha finalmente portato Google in tribunale per abuso di posizione dominante nel settore dei motori di ricerca. Google è già stata multata di oltre 4 miliardi di euro in Europa per abuso di posizione dominante e ora Google si sta preparando per quello che potrebbe superare il processo che Microsoft ha già subito quasi due decenni fa.
Google è il motore di ricerca predefinito per l’iPhone e lo è da molti anni. Sia Google che Apple, infatti, hanno rinnovato l’accordo nel 2017 e ora, a seguito della sperimentazione di Google in corso, iniziano a emergere alcuni punti relativi all’accordo. Questo accordo è tra i casi spiegati dal Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti per dimostrare questo abuso di posizione dominante.
Google pagherebbe tra gli 8 ei 12 miliardi di dollari ad Apple per essere il motore di ricerca predefinito su iPhone. Questo accordo fa parte di ciò che i pubblici ministeri nel caso contro Google considerano tattiche illegali per soffocare la concorrenza. Naturalmente, avere questo potere economico non è alla portata di tutti.
Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti afferma che quasi la metà del traffico di Google proviene da dispositivi Apple e considerando ciò, la possibilità di perdere questo accordo con Apple sarebbe terrificante per Google. Il suo modello di business di vendita di pubblicità fa perno sul traffico di ricerca. Ma attenzione, perché anche se il processo è contro Google, i pubblici ministeri stanno mettendo Apple sul posto.
Apple sarebbe criticata per aver facilitato questo comportamento anticoncorrenziale a Google, perché sebbene entrambe le società siano concorrenti efficaci, un dirigente senior di Apple ha persino affermato nel 2018 che “la nostra visione è che lavoriamo come se fossimo un’unica azienda”, parlando proprio del accordo con Google nel motore di ricerca.
La possibile rottura di Google e Apple potrebbe portare Apple a sviluppare un proprio motore di ricerca per i propri dispositivi. O addirittura decidere di acquisirne uno esistente per migliorarlo. Vedremo cosa accadrà.