Il Consiglio europeo ha lanciato, per la prima volta nella storia, sanzioni contro coloro che sono responsabili di attacchi informatici. Come possiamo vedere in una dichiarazione ufficiale, sono rivolte accuse a sei persone e tre entità per aver attaccato l’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche, tra gli altri.Il Consiglio europeo applica sanzioni contro gli attacchi informatici
Gli attacchi sarebbero stati effettuati utilizzando malware come WannaCry, NotPeya o Operation Cloud Hopper. Ai responsabili di questi attacchi è stato imposto un divieto di viaggio ei loro conti bancari sono stati congelati, oltre a vietare a qualsiasi cittadino o azienda dell’Unione europea di contribuire con qualsiasi somma di denaro.
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WannaCry è stato lo strumento utilizzato nell’attacco del 2017 a molte istituzioni e aziende governative, per la maggior parte del tempo bloccando la loro intranet e costringendo i dipendenti dell’azienda a chiudere i loro computer oa rendere irraggiungibili i dati attraverso la rete. Il classico ransomware che tutti temiamo è apparso sugli schermi di questi computer: “Abbiamo crittografato i tuoi dati e li sbloccheremo non appena ci pagherai qualche bitcoin”. Da parte sua, NotPeya funziona ottenendo pieno accesso a una rete di computer locale.
Cos’è successo in passato?
Già nel 2017 l’Unione Europea ha lavorato in un quadro giuridico comunitario chiamato Cyber Diplomacy Toolbox con cui rispondere congiuntamente agli attacchi informatici. Questo quadro giuridico è stato ratificato “recentemente”, ed ora è la prima volta che viene utilizzato con l’intento di scoraggiare attacchi che vanno contro gli interessi degli Stati membri dell’Unione. Nella dichiarazione, il Consiglio coglie l’occasione per “ribadire la necessità di rafforzare la cooperazione internazionale per applicare le regole in questo settore”.
Considerando che il malware è sempre più complesso e che gli attacchi informatici sono sempre più rilevanti a livello geopolitico, non sorprende che misure di questo tipo vengano prese a livello istituzionale. Il tempo dirà se queste sanzioni saranno le prime di una serie di ritorsioni legali da parte del Consiglio europeo.