Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti (DOJ) ha citato in giudizio Adobe, sostenendo che la società ha ingannato i consumatori riguardo ai suoi piani di abbonamento. Il Dipartimento di Giustizia sostiene che Adobe non abbia rivelato chiaramente le tariffe per la cancellazione anticipata, spingendo le persone ad abbonamenti costosi.
Accuse e denunce
Secondo il DOJ, Adobe spinge strategicamente i consumatori verso il suo piano APM senza informarli adeguatamente delle sanzioni finanziarie in caso di risoluzione anticipata entro il primo anno. Questa mancanza di trasparenza intrappola gli utenti in abbonamenti costosi di cui potrebbero non aver più bisogno o non voler più. La denuncia evidenzia che Adobe rende pubbliche le commissioni di risoluzione anticipata solo al momento della cancellazione, trasformando queste commissioni in un “potente strumento di fidelizzazione”.
“Durante la registrazione, Adobe nasconde i termini materiali del suo piano APM in caratteri piccoli e dietro caselle di testo e collegamenti ipertestuali opzionali, fornendo informazioni progettate per passare inosservate e che la maggior parte dei consumatori non vede mai”, -DOJ
Il governo critica inoltre il processo di cancellazione di Adobe definendolo oneroso e complicato, dissuadendo di fatto i clienti dal cancellare i propri abbonamenti.
Il Dipartimento di Giustizia ha criticato Adobe per aver nascosto dettagli importanti in caratteri piccoli durante la registrazione, cosa che molti consumatori potrebbero non notare. Hanno anche sottolineato che la cancellazione è stata complicata, scoraggiando le persone dal terminare i propri abbonamenti.
La risposta di Adobe
In risposta alla causa, Adobe ha promesso di combattere le accuse in tribunale. Dana Rao, General Counsel e Chief Trust Officer di Adobe, ha dichiarato: “I servizi di abbonamento sono convenienti, flessibili e convenienti per consentire agli utenti di scegliere il piano che meglio si adatta alle loro esigenze, tempistiche e budget. La nostra priorità è garantire sempre ai nostri clienti un’esperienza positiva. Siamo trasparenti con i termini e le condizioni dei nostri contratti di abbonamento e abbiamo un processo di cancellazione semplice”.
Conseguenze legali e finanziarie
Questo caso contro Adobe fa parte di una tendenza più ampia di controllo contro le pratiche di abbonamento delle aziende tecnologiche. La Federal Trade Commission (FTC) ha avviato una causa simile contro Amazon lo scorso anno, accusando il colosso della vendita al dettaglio di complicare consapevolmente il processo di cancellazione del suo servizio Prime. Queste azioni legali evidenziano una crescente preoccupazione su come le aziende gestiscono i loro modelli di abbonamento e la necessità di maggiore trasparenza e protezione dei consumatori.
Contesto industriale
Analogamente ai casi contro altre società come Amazon, questa causa evidenzia crescenti preoccupazioni su come i servizi di abbonamento vengono gestiti e divulgati ai consumatori.
L’avanzare di questo caso avrà probabilmente un impatto sul modo in cui le aziende comunicano i termini di abbonamento e gestiscono le cancellazioni, con l’obiettivo di proteggere i consumatori da pratiche poco chiare e garantire che abbiano scelte giuste al momento dell’abbonamento ai servizi.
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Source: Il Dipartimento di Giustizia fa causa ad Adobe per pratiche di abbonamento ingannevoli