Il Giappone ha proposto nuove regole per le stablecoin, che consentirebbero solo alle banche e ai servizi di bonifico bancario di emettere queste risorse digitali.
Gli stablecoin sono un tipo di valuta digitale ancorata a un asset esterno, come una valuta fiat, oro o altri investimenti. Tether è un esempio e non è estraneo alle controversie. A ottobre, è stata multata di 41 milioni di dollari per vecchie affermazioni secondo cui ogni token era garantito 1 a 1 dalle sue riserve di liquidità: secondo la CFTC, “le riserve di Tether non erano “completamente garantite” per la maggior parte del tempo.
Il Giappone al lavoro sulle stablecoin: criptovaluta basata sullo yen e nuove restrizioni
Il governo prevede di introdurre una legge che regoli le stablecoin nel 2022 seguendo piani simili negli Stati Uniti. Il Dipartimento del Tesoro ha incoraggiato il Congresso ad approvare una legislazione per impedire ad altre entità diverse dalle banche di emettere valuta.
Il Tesoro ha dichiarato che questa mossa aiuterà a stabilizzare il mercato. Ha lo scopo di fermare le corse assicurandosi che ci sia abbastanza valuta in giro per fermare le corse se si verificano. Questo viene fatto chiarendo regole e regolamenti che circondano le criptovalute.
Il governo giapponese ha inasprito le normative sulle stablecoin e sui loro emittenti. L’agenzia ha la supervisione dei fornitori di portafogli che si impegnano in transazioni di stablecoin e sono tenuti a rispettare determinati protocolli di sicurezza, come segnalare qualsiasi attività sospetta e verificare l’identità degli utenti.
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Il governo giapponese prevede inoltre di lanciare una criptovaluta basata sullo yen nel 2022. La valuta, che potrebbe essere chiamata DCJPY, sarà supportata da transazioni bancarie e dovrebbe accelerare i grandi trasferimenti di fondi tra le società.