Il “Drone Hellscape” del Pentagono è un piano dell’esercito statunitense per utilizzare migliaia di droni per creare un ambiente altamente impegnativo e caotico per qualsiasi forza nemica, in particolare in caso di conflitto tra Cina e Taiwan. Questa strategia è progettata per interrompere e rallentare una potenziale invasione cinese, dando agli Stati Uniti e ai suoi alleati il tempo di rispondere.
L’idea centrale del “Drone Hellscape”
Secondo CABLATOL’idea è di inondare lo Stretto di Taiwan, le acque strette tra Taiwan e la Cina, con i droni. Questi droni opererebbero in aria, in mare e persino sott’acqua, rendendo estremamente difficile per l’esercito cinese portare a termine un’invasione. Gli obiettivi principali sono:
- Ritardare l’invasione: I droni creerebbero abbastanza confusione e ostacoli da rallentare qualsiasi avanzata militare cinese. Questo ritardo sarebbe cruciale, consentendo agli Stati Uniti e ai loro alleati di mobilitare forze aggiuntive nella regione.
- Sopraffare le difese cinesi: Con così tanti droni che attaccano da diverse direzioni, sarebbe difficile per la Cina difendersi in modo efficace. Questa strategia mira a indebolire le loro difese e a rendere difficile per loro rispondere a tutte le minacce.
- Svolgere più ruoli: Questi droni non servirebbero solo ad attaccare. Avrebbero anche:
- Raccogli informazioni: I droni monitorerebbero i movimenti e le posizioni cinesi, offrendo agli Stati Uniti una visione chiara del campo di battaglia.
- Interrompere le comunicazioni: Alcuni droni sarebbero equipaggiati per interferire con i sistemi di comunicazione e radar cinesi, rendendo più difficile per loro coordinare le loro forze.
- Attacchi diretti: Molti droni verrebbero utilizzati per attaccare direttamente navi, veicoli e soldati cinesi, anche schiantandosi contro di essi in missioni in stile kamikaze.
- Missili guida: I droni aiuterebbero a dirigere i missili statunitensi verso i loro obiettivi, aumentando la precisione di questi attacchi.
I droni dovrebbero operare in modo autonomo o semi-autonomo, con l’intelligenza artificiale (IA) che guida le loro azioni in tempo reale. Ciò riduce la necessità di operatori umani, consentendo agli Stati Uniti di schierare un gran numero di droni contemporaneamente senza sovraccaricare il personale.
I droni sarebbero programmati per lavorare in sciami, coordinando le loro azioni per massimizzare la loro efficacia. Ciò include tattiche come sopraffare un singolo bersaglio con più droni o sparpagliarsi per coprire un’area più ampia.
Data l’alta probabilità che i droni vengano abbattuti o comunque disattivati, la strategia si basa sulla ridondanza, ovvero schierare più droni di quanti il nemico possa gestire. Anche se alcuni vengono persi, l’efficacia complessiva dello sciame rimane intatta.
Secondo quanto riportato, trasformando lo Stretto di Taiwan in un ambiente ostile pieno di droni autonomi, gli Stati Uniti sperano di dissuadere la Cina dal tentare un’invasione o, come minimo, di rendere tale impresa così costosa e difficile da farla fallire.
Credito immagine in evidenza: Eray Eliakik/Bing
Source: Il Pentagono sta preparando un ‘inferno di droni’”