Secondo un rapporto di Bloomberg, il governo del Regno Unito potrebbe bloccare l’acquisizione di ARM da parte di NVIDIA a causa di problemi di sicurezza nazionale. La notizia non è nuova e sono già state annunciate indagini da parte di Regno Unito, Cina o Unione Europea per concedere l’apposita concessione normativa a un’operazione di grande rilevanza. La novità è forse quella della “sicurezza nazionale”. Un concetto che si usa a piacimento e che ha perso ogni significato perché è stato utilizzato secondo gli interessi commerciali/economici e politico/strategici di ciascuna parte.
Secondo il rapporto, il governo del Regno Unito ha chiesto alla Competition and Markets Authority (CMA) di produrre un rapporto per stabilire se l’accordo fosse anticoncorrenziale e se sollevasse problemi di sicurezza nazionale. Il rapporto è stato consegnato al governo il mese scorso e secondo quanto riferito contiene implicazioni sulla sicurezza nazionale che citano come “preoccupanti”. Il governo potrebbe condurre un’altra revisione che si concentrerà specificamente su questi problemi di sicurezza.
Una delle fonti ha affermato che il governo è attualmente propenso a respingere l’accordo, mentre un’altra ha affermato che una decisione definitiva non è stata ancora presa e che l’accordo potrebbe essere approvato se verranno soddisfatte determinate condizioni. Rispondendo al Articolo di Bloomberg, la risposta di NVIDIA è stata come previsto, semplice e prudente: “Continuiamo a lavorare attraverso il processo normativo con il governo del Regno Unito. Attendiamo con impazienza le vostre domande per rispondere a qualsiasi dubbio possiate avere.”
È una favolosa somma di colossi che non pochi temono. E non senza ragione. Dalle prime indiscrezioni di acquisizione della scorsa estate, da più parti sono state messe sul tavolo le potenziali questioni monopolistiche e anticoncorrenziali sollevate da tali accordi in generale, e che nel caso di ARM raggiungono il loro apice.
Va ricordato che ARM Holdings è oggi una società essenziale per il settore. Ha accordi di licenza con centinaia di produttori e le sue architetture sono presenti in miliardi di dispositivi, nel 100% degli smartphone venduti sul pianeta, ma anche in altri dispositivi mobili, personal computer, server embedded e data center.
ARM ha messo fuori gioco un gigante come Intel in tutto ciò che puzza di mobilità e il suo ingresso nei PC con Apple come punta di diamante potrebbe porre fine al monopolio dell’architettura x86 con cui Intel ha dominato il settore per quattro decenni. Anche senza una presenza così forte al momento, è significativo anche il suo ingresso nei server e nei data center, che è probabilmente l’interesse principale di NVIDIA nell’intraprendere questa operazione.
Tutte queste licenze spiegano perché un’azienda che non produce né vende alcun prodotto ha una valutazione così alta. Il conglomerato giapponese Softbank ha pagato ben 32 miliardi di dollari per acquisire ARM Holdings nel 2016 e NVIDIA ha alzato la posta l’anno scorso offrendo 40 miliardi di dollari.
La grande domanda è se NVIDIA manterrà la necessaria “neutralità” in modo che ARM continui a offrire le sue licenze come prima su base uguale per tutti i produttori. I suoi dirigenti hanno promesso che lo farà, annunciando che ARM Holdings rimarrà una società indipendente con sede nel Regno Unito. E deve essere perché l’industria ha molto in gioco con questa operazione. E stiamo parlando di elettronica. Se la “sicurezza nazionale” entra nell’equazione, può succedere di tutto.