Marte continua ad essere il protagonista di aprile, raggiungendo oggi tutti i media specializzati con la notizia che un dispositivo a bordo del suo rover Perseverance è riuscito a convertire l’aria del pianeta rosso in ossigeno respirabile.
La notizia arriva dopo il volo riuscito del suo elicottero Ingenuity, una specie di drone che deve ruotare le sue eliche ad altissima velocità per poter volare nella sottilissima atmosfera di Marte.
Riuscire a estrarre ossigeno da Marte è importante per poter, un giorno, utilizzare la tecnica per gli astronauti su quel pianeta, anche per poterla utilizzare nel processo di decollo di un futuro razzo, poiché l’ossigeno è necessario per la combustione .
L’estrazione è stata effettuata grazie a un dispositivo delle dimensioni di un tostapane realizzato con vari materiali resistenti al calore (è progettato per resistere a temperature di 800 gradi Celsius). È MOXIE, Mars Oxygen In-Situ Resource Utilization Experiment, ed è a bordo di Perseverance.
MOXIE cattura l’aria marziana ricca di anidride carbonica, la riscalda internamente a una temperatura di 800 gradi Celsius e separa gli atomi di ossigeno da quelle molecole di CO2. Quindi emette monossido di carbonio nell’aria come sottoprodotto.
La NASA ha notato che MOXIE ha prodotto circa 5 grammi di ossigeno al primo tentativo, abbastanza perché un astronauta respirasse per circa 10 minuti. Il dispositivo è in grado di generare fino a 10 grammi di ossigeno all’ora.
MOXIE eseguirà questo esercizio di estrazione dell’ossigeno almeno altre nove volte nei prossimi due anni.