Il Digital Markets Act (DMA), il fiore all’occhiello delle misure normative dell’Unione Europea contro i giganti della tecnologia, esamina nuovamente le meta-piattaforme.
La controversa politica di Meta “paga o acconsenti” solleva seri dubbi sulla sua compatibilità con i principi di riservatezza dei dati degli utenti e di concorrenza leale.
La Commissione Europea sta indagando su Meta per possibili violazioni del DMA
Secondo le informazioni presenti sul sito web della Commissione Europeala Commissione Europea ha condiviso le sue conclusioni preliminari con l’azienda in merito all’accusa di Meta secondo cui la piattaforma di social media viola il DMA. La Commissione ha avviato la sua indagine il 25 marzo 2024 e mira a completarla entro 12 mesi.
Meta ha il diritto di difendersi dalle accuse della Commissione. La società può esercitare questo diritto esaminando il fascicolo di indagine della Commissione e rispondendo per iscritto.
Se le conclusioni preliminari della Commissione saranno confermate, Meta potrebbe essere multata fino al 10% del suo fatturato mondiale. In caso di recidiva, la multa potrebbe arrivare fino al 20%. In caso di inadempienza sistematica, la Commissione potrebbe obbligare Meta a vendere un’attività o una parte di essa o proibirle di acquistare servizi aggiuntivi.
Il primo incontro di Apple con il DMA è iniziato con un’indagine sulle sue app dell’App Store. La politica di Meta è sottoposta al vaglio dell’UE, costringendo gli utenti a scegliere tra consentire il tracciamento dei dati per la pubblicità mirata o pagare una quota di abbonamento per l’accesso senza pubblicità.
I risultati preliminari della Commissione Europea suggeriscono che l’approccio di Meta non offre agli utenti una vera scelta. Consentendo il tracciamento dei dati e l’accesso gratuito alle piattaforme, Meta incoraggia gli utenti a sacrificare la propria privacy. Inoltre, l’opzione senza pubblicità basata su abbonamento non è economicamente accessibile per molti utenti.
Meta sostiene di essere conforme alla legge UE e di dare agli utenti il controllo sui propri dati. Tuttavia, la Commissione non è ancora convinta da questa difesa. Se l’indagine conclude che Meta ha violato il DMA, la società dovrà probabilmente affrontare sanzioni severe che influenzeranno seriamente le sue operazioni.
L’esito di questa indagine è di grande importanza non solo per Meta ma anche per l’intero settore tecnologico. Potrebbe portare a un nuovo approccio alla raccolta dati e alle pratiche pubblicitarie mirate e accelerare il passaggio a modelli più orientati alla privacy. Potrebbe anche rafforzare la leadership dell’UE nella regolamentazione della tecnologia e aumentare la sua influenza sui decisori politici a livello globale.
Sebbene Meta avrà l’opportunità di presentare la propria richiesta alla Commissione, le prime indicazioni indicano che la società si trova ad affrontare un processo impegnativo. L’UE ha assunto una posizione chiara sull’implementazione risoluta del DMA e sulla protezione dei diritti dei consumatori. La politica di Meta “paga o dai il consenso” contraddice questi obiettivi.
In questo caso, la decisione finale sarà un punto di svolta per Meta e DMA. Dimostrerà il potenziale del nuovo quadro normativo dell’UE per limitare il potere dei giganti della tecnologia e creare un ambiente digitale equo e competitivo per tutti.
Credito immagine in evidenza: di Muhammad Asyfaul / Unsplash
Source: La politica di Meta “paga o acconsenti” diventa un obiettivo normativo dell’UE