McDonald’s è il marchio più famoso al mondo e ha anche il 33% degli adulti sotto i 35 anni che sono più attratti da marchi con identità sane.
Quando parliamo di un marchio, non pensiamo solo al suo logo, ai suoi colori, al suo tono o al suo slogan. Un marchio è anche il suo suono. McDonald’s, Netflix, Mastercard, Disney o Coca-Cola sono alcuni degli esempi più riconosciuti a livello mondiale in termini di identità sonora.
Il 33% degli adulti sotto i 35 anni è più attratto da marchi con una solida identità
Ma in che modo questo influenza l’intenzione di acquisto? Un sondaggio condotto da DLMDD, insieme a YouGov, mostra l’impegno dei giovani e degli adulti britannici verso i marchi che hanno una solida identità nel loro DNA.
Attraverso un sondaggio condotto su oltre 2.000 adulti britannici, l’agenzia specializzata in audio branding sottolinea che il 33% degli under 35 è più attratto da marchi con un’identità sonora rispetto a quelli senza. Tuttavia, la percentuale scende al 20% negli adulti di tutte le età.
Coca-Cola è il secondo marchio più riconosciuto con un’identità sonora.
Lo studio DLMDD e YouGov identifica anche come l’identità sonora del marchio influisce sulle decisioni di acquisto dei consumatori intervistati, osservando che solo il 18% degli adulti sotto i 35 anni è più incline ad acquistare un prodotto da un marchio con un’identità sonora che senza.
Per quanto riguarda i marchi più riconoscibili, il 44% degli adulti britannici classifica McDonald’s al vertice grazie all’inconfondibile fischio che accompagna il claim “I’m Lovin ‘It”. È seguito dall’apertura della bottiglia e dall’effervescenza della Coca-Cola (33%) solo un punto percentuale dietro “Ta-dum” della piattaforma di streaming Netflix (32%).
La ricerca mostra anche che il 32% degli adulti intervistati non associa alcun marchio a un’identità sonora. Tuttavia, questo rappresenta una chiara opportunità: se i marchi possono sviluppare un’identità sonora convincente, hanno il potenziale per distinguersi dai concorrenti a cui manca.
E poiché i Millennials e la Generazione Z utilizzano una gamma più diversificata di media, i marchi possono “implementare strumenti di marketing più sensoriali e interattivi, inclusi musica e suoni”, osserva Max De Lucia, co-fondatore di DLMDD. Aggiunge che “ora è il momento per i marchi di rendere il suono un ingrediente centrale della loro architettura”.
Secondo le conclusioni tratte dallo studio della società di consulenza Warc, è probabile che l’importanza dell’identità del suono nei marchi aumenti con l’aumentare della popolarità degli altoparlanti intelligenti, come nel caso dei diversi formati audio (podcast) che stanno acquisendo rilevanza nel conseguenze della pandemia.