A maggio abbiamo fatto eco a una serie di rapporti che indicavano i nuovi piani di Netflix, una piattaforma che, secondo tali informazioni, intende potenziare i contenuti interattivi nel suo catalogo.
Chi è Mike Verdu?
Un nuovo rapporto indica che la società dietro il servizio di streaming ha assunto Mike Verdu come vicepresidente dello sviluppo del gioco. In precedenza, Verdu aveva ricoperto posizioni dirigenziali presso Electronic Arts, Zynga e, più recentemente, nella divisione Oculus di Facebook, come vicepresidente dei progetti di realtà aumentata e realtà virtuale.
La notizia di questa assunzione è stata data ieri pomeriggio da Bloomberg. Da allora Verdu ha rifiutato di rilasciare dichiarazioni alla stampa.
Mike Verdu ha accumulato esperienza nel mondo del software dal 1985, inclusi progetti di intelligence di difesa, fino a un periodo presso Atari, oltre alle suddette società.
Netflix intende offrire videogiochi sulla sua piattaforma di streaming nel 2022, secondo una fonte anonima interna all’azienda. Questi contenuti non dipenderanno da alcun abbonamento aggiuntivo e saranno offerti come un’altra categoria all’interno del catalogo, come speciali comici o documentari.
La posizione di Mike Verdu è preceduta dal COO di Netflix Greg Peters, che durante l’ultimo rapporto sui guadagni ad aprile, ha commentato: “Il nostro obiettivo è creare questi incredibili universi profondi e personaggi avvincenti e le persone arrivano ad amare quegli universi e vogliono immergersi più a fondo e conoscere meglio i personaggi, i loro retroscena e tutto il resto. Quindi stiamo davvero cercando di capire quali sono tutti questi diversi modi in cui possiamo aumentare quei punti di connessione, possiamo approfondire quel fandom”.
Nella stessa occasione, ha evidenziato sotto quell’aspetto il potenziale dei giochi come formato di contenuto che può innescare più interazioni, osservando che nei loro piani hanno contemplato per il momento “andare avanti, continuando a imparare e scoprire mentre si va avanti”.
Nonostante Netflix concentri la cifra non trascurabile di 207 milioni di abbonati in tutto il mondo, il mercato in cui si inserisce questa proposta è diventato negli anni sempre più competitivo. Tutto fa pensare che questa possa essere una delle risorse in grado di contribuire ad una significativa differenziazione dai concorrenti e all’eventuale attrazione di nuovi pubblici,