SpaceX di Elon Musk è in procinto di acquisire Swarm Technologies, una società che probabilmente è volata sotto il radar per tutto questo tempo, sebbene abbia molto da offrire. Simile a ciò che SpaceX sta facendo con i suoi satelliti Starlink, Swarm sta anche costruendo una rete di satelliti per le comunicazioni di superficie. Ma c’è una differenza importante: i suoi satelliti non sono più grandi delle dimensioni di uno smartphone.
SpaceX acquisisce Swarm
Secondo i documenti presentati alle autorità statunitensi, SpaceX sta rilevando Swarm e tutte le sue operazioni sulla Terra e nello spazio. Attualmente dispone di centinaia di microsatelliti già lanciati nello spazio, oltre a interessanti e ambite licenze FCC (US Department of Communications) che saranno utili a SpaceX.
Una delle cose più interessanti di Swarm sono probabilmente i suoi satelliti, che descrivono come “i più piccoli satelliti operati commercialmente nello spazio”. Misurano solo 11 x 11 x 2,8 cm e pesano circa 400 g ciascuno. Per contestualizzarli, circa le dimensioni e il peso di uno smartphone.
Questa piccola dimensione ha enormi vantaggi, come il costo di produzione o soprattutto il costo di lancio. Poiché sono così piccoli, possono essere impilati tutti insieme e lanciati contemporaneamente e facilmente su un razzo. Swarm afferma che il costo è “una frazione” rispetto al prezzo dei tradizionali satelliti CubeSat.
Come hanno fatto a realizzare satelliti così piccoli? Sfruttando proprio le tecnologie utilizzate negli smartphone. Invece di riempire ogni satellite con centinaia di cavi, tutto è costruito e progettato sulla scheda proprio come in uno smartphone.
L’obiettivo di Swarm? In qualche modo simile all’obiettivo di Starlink: offrire connettività Internet da qualsiasi parte del mondo. Detto questo, senza promettere film in streaming e videogiochi online quasi senza ping. Swarm si è concentrato maggiormente sulle connessioni che non richiedono una grande quantità di dati, ovvero i dispositivi IoT.
L’idea era quella di poter collegare migliaia di sensori e dispositivi sulla superficie terrestre per raccogliere e trasmettere dati. Ad esempio, piccole basi meteorologiche in aree remote che inviano dati in tempo reale per aiutare a fare previsioni meteorologiche migliori. Potrebbe anche essere utile per determinare la posizione precisa delle navi, ad esempio (SpaceX ha un’idea simile per Starlink).
L’accordo con SpaceX consentirà a Swarm di diventare una sussidiaria di SpaceX. SpaceX otterrà non solo la tecnologia di Swarm, ma anche le sue licenze FCC per le stazioni satellitari e terrestri. Queste licenze saranno probabilmente una delle principali attrazioni dell’acquisizione di Swarm da parte di Space, date le difficoltà generalmente incontrate nell’ottenere le approvazioni FCC per le comunicazioni wireless.