Un secondo informatore di Facebook si è fatto avanti con nuove affermazioni, secondo il Washington Post. L’individuo era un ex membro del team di integrità di Facebook. Le affermazioni indicano che Facebook adotta un approccio basato sul profitto prima dello sforzo per combattere l’incitamento all’odio e la disinformazione sulla sua piattaforma.
Un nuovo informatore afferma che Facebook consente l’incitamento all’odio per maggiori profitti
Secondo Il Verge, l’informatore accusa, tra le altre cose, che un ex funzionario delle comunicazioni di Facebook ha respinto gli avvertimenti sull’interferenza russa nelle elezioni presidenziali del 2016.
Secondo Tucker Bounds, la dichiarazione recita che la situazione sarebbe “un fuoco di paglia. Alcuni legislatori si incazzeranno. E poi, in poche settimane, passeranno a qualcos’altro. Nel frattempo, stiamo stampando denaro nel seminterrato e stiamo bene”.
L’informatore ha accusato le dichiarazioni pubbliche di Facebook di discostarsi dalle decisioni aziendali in altre aree.
Secondo il Washington Post, un rappresentante di Facebook ha presentato una dichiarazione della società senza un nome allegato:
“Al centro di questa storia c’è una premessa falsa. Sì, siamo un’azienda e guadagniamo, ma l’idea che lo facciamo a scapito della sicurezza o del benessere delle persone fraintende dove risiedono i nostri interessi commerciali”.
Le accuse di questo informatore, che ha presentato dichiarazioni giurate alla Securities and Exchange Commission, rispecchiano quelle fatte da Frances Haugen.
Haugen ha rivelato documenti interni al Wall Street Journal e ha accusato la compagnia di incoraggiare l’incitamento all’odio a scopo di lucro.