Il cosiddetto attivismo di marca sembra essere qui per rimanere nel campo del marketing e della pubblicità, gli ultimi rapporti lo dimostrano. E sembra che i consumatori generalmente approvano questa nuova tendenza.
Secondo un recente studio condotto negli Stati Uniti da Piplsay, il 49% dei consumatori vede positivamente l’attivismo del marchio, mentre il 17% lo vede in modo critico e il 34% assume una posizione neutrale.
Le persone sono più attente all’attivismo del marchio nel 2021
Nel suo rapporto, Piplsay ha messo sotto i riflettori l’attivismo di marchi come PepsiCo, Procter & Gamble, Mars e Hasbro, che sono arrivati all’estremo per cambiare i loghi ei nomi dei loro prodotti con l’obiettivo finale di risolvere problemi come razzismo e disuguaglianza di genere.
Tuttavia, il 31% dei consumatori accusa i marchi che hanno recentemente cercato di fare soldi saltando sul carro di una guerra culturale.
Il 31% dei consumatori è più ottimista, convinto che l’attivismo di marca possa effettivamente tradursi in un reale cambiamento. D’altra parte, il 17% ritiene che non ci siano trasformazioni reali che si sovrappongano all’attivismo del marchio. E il 21% non è sicuro di cosa pensare al riguardo.
In ogni caso, il 58% dei consumatori confessa che l’attivismo del marchio ha avuto un impatto diretto sul proprio comportamento di acquisto e sull’impressione di aziende specifiche.
Da quando il movimento Black Lives Matter è risorto più vigorosamente che mai la scorsa estate, il 38% dei consumatori ammette di avere aspettative più elevate nei confronti dei marchi. Il 31% afferma che queste aspettative sono invariate e il 22% afferma di non avere affatto aspettative sui marchi.
In un precedente rapporto condotto la scorsa estate da Pipslay, il 65% dei consumatori ha affermato che i marchi dovrebbero intensificarsi e combattere il razzismo.
Il 31% dei consumatori ricorda, d’altra parte, la decisione di PepsiCo di rinominare Zia Jemina e ribattezzarla Pearl Milling Company. Molti consumatori conoscono allo stesso modo la recente decisione di Hasbro di eliminare le etichette di genere sul marchio Mr. Potato.
I consumatori hanno meno familiarità con alcune modifiche apportate negli ultimi mesi da marchi come Uncle Ben’s (10%), Land O Lakes (9%) e Mrs. Butterworth’s (8%).
La percezione dei consumatori dell’attivismo del marchio è lungi dall’essere uniforme
Il fatto che i cambiamenti abbiano inciso relativamente poco nella memoria dei consumatori è in linea con una scoperta della ricerca condotta la scorsa estate da Piplsay: il 61% dei consumatori non era convinto al 100% che rimuovere mascotte e nomi razzisti dai marchi avrebbe effettivamente avuto un impatto reale.
Il rapporto di Piplsay mostra anche differenze di età e sesso più che notevoli nel giudicare l’attivismo del marchio. Il cinquantacinque percento degli uomini vede positivamente l’attivismo del marchio, rispetto al 45% delle donne.
E mentre il 57% dei millennial afferma che l’attivismo del marchio influisce sul comportamento e sulla visione dei marchi, solo il 43% della generazione Z fa lo stesso.